Cesare Berlingeri nasce nel 1948 a Cittanova (RC), conosciuto come il maestro delle tele piegata, si contraddistingue nel mondo dell’arte per il suo originale uso della tela che piegata segna se stessa.
Usa pigmenti di colore vibrante da lui stesso preparati ed un segno minimalista che sempre ci riporta a concetti originari naturali. Fin da giovane ha coltivato una passione per l’arte e negli anni Sessanta ha avuto l’opportunità di viaggiare in Europa immergendosi negli ambienti dell’arte contemporanea.
dal teatro alla pittura
La sua carriera si è evoluta attraverso diverse forme espressive: dalla pittura alla scenografia teatrale e alle installazioni site-specific. La capacità di spaziare tra le diverse forme espressive ha arricchito il suo percorso e lo ha consolidato come figura di rilievo nel panorama artistico contemporaneo.
Ha lavorato come scenografo e costumista per il teatro e la televisione mantenendo una stretta connessione tra il suo lavoro teatrale e l’attività artistica utilizzando le sue tecniche pittoriche per creare quadri in movimento sul palcoscenico.
Berlingeri ha presentato diverse serie di lavori nel corso degli anni: Trasparenze, Strappi, Piegature, Fioriture e Corpi. In particolare le Piegature hanno assunto un ruolo centrale nella sua ricerca creando un effetto visivo affascinante e una composizione sempre più essenziale basata su colore e materia.
Ha esposto in gallerie private e collezioni pubbliche, in numerosi musei in Italia e all’estero, ottenendo riconoscimenti e apprezzamenti per la sua sensibilità artistica e l’originalità nell’uso della tela e del colore.
opere
Notte sul Mediterraneo
Tecnica mista su tela piegata. Una tela piegata che ci regala la magia della notte mediterranea composta da differenti tonalità di blu, pigmento molto usato dall’artista, qui sapientemente calibrato in diverse sfumature così da formare più profondità che racchiudono, quasi a non volerlo svelare completamente o a volerlo proteggere, un cielo fitto di stelle.
Geometria piegata su oltremare
Tecnica mista su tela piegata. Una travolgente poesia di colore si unisce in una danza con le pieghe della tela così da generarne il continuo movimento visivo. L’opera diventa una meditazione dinamica mentale che permette a chi la guarda di essere assorbito da questa danza tra colore e tela.
Avvolgere le stelle
Acrilico e pigmento su legno avvolto. Un cielo notturno avvolto su se stesso sul quale brilla un firmamento di stelle è uno dei temi ricorrenti dell’artista Cesare Berlingeri. Questa opera si impone nello spazio con una plasticità tipica della scultura pur mantenendo una dimensione pittorica così leggiadra da sembrare che voglia spiccare il volo.
Accumulazione con ombre
Tecnica mista. La sovrapposizione di tele bianche piegate crea una struttura piramidale sulla quale viene dipinta una figura, l’ombra di una figura. Il tema dell’ombra ricorre spesso nella ricerca pittorica dell’artista come creazione di luce e tenebre che insieme proiettano figure non corrispondenti alla realtà e che stimolano, a seconda del vissuto e della psiche, l’immaginazione di chi osserva.
Oltremare
Acrilico e pigmento su tela piegata. L’opera è incentrata sul movimento delle pieghe che sconfinano dal formato tradizionale del quadro prendendo quasi forma propria. Le pieghe si avviluppano l’una all’altra formando quasi un corpo celeste che brilla per via del pigmento blu vibrante di luce propria.
Giallo di cadmio piegato
Olio, pigmento e acrilico su tela piegata. Un’opera che unisce luce e colore in un connubio affascinante. Attraverso le pieghe l’artista crea segni che si intrecciano e si sovrappongono dando vita a una composizione di forte impatto. L’azione con la piegatura diventa segno. Il giallo di cadmio emana vitalità ed energia, catturando lo sguardo dell’osservatore. La piegatura della tela aggiunge un elemento plastico e tridimensionale che invita ad avvicinarsi e immergersi nell’opera.
Nella foresta piegata
Olio e pigmento su tela piegata. L’opera ci trasporta in un regno di armonia, dove madre natura manifesta il suo potere a prescindere dall’uomo. Questo luogo vibrante e ricco di energia offre la possibilità di rigenerarsi spiritualmente. Il colore verde, insolitamente utilizzato dall’artista, ha un potere taumaturgico di guarigione. Ogni piega e ogni segno rivelano una bellezza intrinseca che risuona nel profondo del nostro essere, proprio come una meditazione visiva che invita a immergersi nel cuore della foresta lasciandosi avvolgere dalla sua energia.
Nella notte
Tecnica mista su tela piegata. Nella notte è una composizione strutturata non solo da pieghe e colori ma anche da una moltitudine di fori. Tutto ciò rende possibile il dialogo tra l’interno e l’esterno dell’opera come in una danza infinita tra visibile ed invisibile in cui l’azione dell’artista diventa segno che apre a dimensioni esistenti oltre il visibile.
Primordiale sul nero
Tecnica mista su tela. La forza di quest’opera sta nella sua raffinatissima semplicità che racchiude tutte le peculiarità della pittura di Berlingeri: la piega, il volume, il segno ed il pigmento. Il suo corpo volumetrico è vestito di pigmento nero, colore che per eccellenza racchiude in se l’intero spettro. Le grinze ed i buchi sono come impronte che plasmano la superficie così tanto da conferirle il dono del movimento prima di segnarla. Ed infine con un semplice segno, prettamente concettuale, l’artista racconta la storia dell’uomo e del suo bisogno, dalla preistoria ad oggi, di tracciare, segnare, disegnare.
Dopo la neve
Tecnica mista su tela. Questa opera ci riporta al potere evocativo del segno che, quando usato con sapienza e semplicità, va oltre la mera raffigurazione del reale. Essa trasporta l’osservatore all’esatta sensazione di un paesaggio innevato nel quale tutti gli elementi si perdono nella loro essenzialità diventando dei segni di colore. Ci troviamo di fronte a un portale! Siamo liberi di scegliere se rimanere ancorati al visibile e finito, senza attraversarlo, o valicarlo e trascendere nell’infinito eterno.
Sfera e piombo
Ferro, piombo, tela piegata, pigmento e pasta di smalto. La sfera nera, proiettando la sua ombra sul pavimento, si confronta plasticamente con la lastra di piombo piegata anch’essa appoggiata al suolo. La sfera nera segnata e il piombo creano un’ ombra dal volto umano che viene fuori grazie ad una proiezione che diventa essa stessa creazione tramite un processo di transustanziazione della materia dal suo essere tangibile alla visibilità impalpabile dell’ombra.
Piccola piega per Ribera
Negli spazi di Palazzo Arnone, in occasione della mostra personale Compenetrazione, curata da Fabio De Chirico, allora sovrintendente per i Beni Artistici della Calabria, Berlingeri dispiega la sua personalissima astrazione senza mai penalizzare il potere evocativo necessario per poter dialogare con opere di grandi artisti del passato della collezione permanente della Galleria Nazionale di Cosenza. L’installazione per Ribera è l’omaggio all’artista, che fu attivo a Napoli nel Seicento, noto nella prima parte della sua produzione artistica per il suo realismo tenebroso seguendo la corrente del Caravaggio. L’opera di Berlingeri trasmuta in un’astrazione il Cristo del Ribera. La base dell’opera, sta al fondale del quadro come il pigmento rosso al mantello ed il corpo della tela a quello del Cristo.